Otto mesi fa ci eravamo presentate/i così.

Con questa uscita ci concediamo il privilegio di farvi leggere qualcosa di nostro. I tempi che stiamo vivendo non sembrano essere i più poetici, ma non è questo che fermerà il pensare poesia. Ci prendiamo una pausa “tecnica” ma niente paura: a presto!

ALTRE FORME DI VITA – Davanti alla porta, una foglia morta, una foglia morta e ritorta, e un gatto che gioca, con la foglia, ecco la foglia risorta. Manuela Dago – da “Poesie che non stavano da nessuna parte”, Sartoria Utopia 2017.

NETTUNO – Primo per bellezza è sempre il cielo, poi viene il mare, dopo ancora i baci, il glicine e il suo viola, l’amor fati, poi l’onda confusiva del pensiero. Ultravioletta monta la marea sopra la sabbia resta una medusa, ributtala nel mare dell’idea, permetti all’onda di portarti via. Cogli conchiglie e fanne poesia. Francesca Genti – da “L’arancione mi ha salvato dalla malinconia”, Sartoria Utopia 2014.

PROVE CERTE – Fra le mie dita zone di confine, in auto viaggio in uno specchio radio, gira il volante come un pomolino, che modula frequenze esistenziali. Su, da strade di nevi e fanali, nel frusciare di fili e schiuma AM, avvicinato al bosco scendo, imparo il verso immaginario di alci perse. Motori su di giri più lontani, scalano faticosa la montana fingendomi ricoosa, fianco, pendio. Sento gelarsi l’aria che consumo, rivedo le orme randagie ritornando, le prove certe di essere passato. Marcello Petruzzi- Inedita

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