Ibrahima Sawaneh è fuggito dieci anni fa dal Gambia per approdare sulle coste siciliane dopo un lungo e drammatico viaggio attraverso il Sahara ed il Mediterraneo.Poi, per caso, è giunto a Taranto, nel centro Noi e Voi, al quartiere Paolo VI.

“Arrivato qui, pensavo fosse facile, essendo laureato; poi mi sono reso conto che la mia laurea in Italia non è riconosciuta e la barriera linguistica è stato l’altro scoglio, non riesci a comunicare con nessuno. Avevo però tanta voglia di lavorare e integrarmi con il territorio”.

“Ho avuto la possibilità di conoscere tante persone e di avere accoglienza, e di poter imparare da loro le prime parole di italiano. Flavia, la mia futura compagna, mi aiutava con nuove parole italiane e lo scorso anno mi sono diplomato all’istituto alberghiero Mediterraneo di Pulsano.”

Oggi ha 33 anni, è papà da tre mesi, ed ha trasformato la sua passione in lavoro: è cuoco nelle cucine degli chef stellati e sta scalando le vette, recentemente ha vinto il primo posto all’“Eraclio d’oro”, con il piatto “La mia tradizione africana in Puglia”.

Ibrahima vuole essere un esempio per i ragazzi come lui. “Il talento non basta, ci vuole determinazione. Si impara ad ogni passo e dobbiamo ringraziare. Si può riuscire, con impegno, costanza, fortuna ed accoglienza da parte degli altri”.

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