Viene dal latino NECESSITATEM, astratto di NECESSE = IL NECESSARIO, L’INEVITABILE. Due ipotesi sul suo significato: ​​
a) composto da NEC = NON + CESSUS (part. pass. di CEDERE = CEDERE, RITIRARSI) con il significato di INCESSANTE, CHE NON CESSA;
b) proveniente dalla radice indoeuropea -NAC-= “raggiungere”, “conseguire”, a cui alcuni aggiungono il verbo ESSE = ESSERE.

In greco, il termine corrispondente è ANANKE, col significato di FORZA, COSTRIZIONE o NECESSITÀ. Può anche essere interpretata come LEGGE DI NATURA o DESTINO INEVITABILE.

Oltre che un’idea, per i Greci ANANKE era anche una divinità femminile, tra le più potenti del cosmo, colei che muove il mondo e lo ordina secondo un ordine naturale imprescindibile che ne preserva l’armonia.

Ananke era considerata spietata, perché implacabile, ma il suo agire non ha connotazione positiva o negativa, semplicemente gli eventi che governa DEVONO accadere e non può essere altrimenti.

Così facendo, Ananke rende sensati anche gli avvenimenti più incomprensibili costringendo all’accettazione e al cambiamento come unica possibilità di reazione, rinascita e crescita e ricerca di significato.

Colei che è inflessibile vuole educare, in realtà, alla flessibilità e alla tolleranza, a lasciar andare il superfluo – il non-necessario – per potersi concentrare sull’unico momento davvero necessario e imparare a goderselo: l’istante presente.  

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