La volta scorsa abbiamo parlato di rime. Oggi ti riveliamo che la rima è un omotelèuto. Che cosaaa?! 1. Una roba per cucinare? (“Neanche sapevo di averlo in casa!”), 2. un indovino vetusto e un po’ guercio? 3. Uno spinotto misterioso che si brucia sempre? (boh?!”).

L’omoteleuto è una figura retorica. Da qui in poi per indicare le figure retoriche useremo le iniziali F e R inventandoci un simbolo. Ci sono molte F e R, con nomi spesso strani (come “epanadiplosi”), ma a volte anche piuttosto famosi: hai certamente sentito la parola “ènfasi”. Si dividono in tre squadre: Fonetiche, giocano sul suono di lettere, parole e intere frasi; Sintattiche, giocano sulla posizione e sulla struttura dei versi e delle frasi; Semantiche, giocano sul significato della scrittura, su come si mescolano i concetti. E giocano la stessa partita aiutandosi a vicenda. Conosciamole una alla volta.

Alcune F R fonetiche. “Trentatrè trentini entrarono in trento…”, ripetere uno o più suoni simili all’inizio o dentro le parole: allitterazione. “Se mi volto mi si illumina il volto”, il suono e la forma sono simili, ma il significato è diverso: paronomasia. Due parole (accostate o vicine) che suonano in maniera simile “mi piace il gelato riscaldato”: assonanza. “Lo sciabordare, il ticchettio, sdeng!” la parola riproduce il suono della cosa che indica: onomatopea.

Alcune F R sintattiche. “Che male c’è, che c’è di male?” incrocio di elementi: chiasmo. “Per fare un tavolo ci vuole il legno, per fare il legno ci vuole l’albero…” ripetizione dell’elemento iniziale: anafora. “Il mare, il vento, il sole, l’estate” assenza di congiunzioni tra gli elementi: asindeto. “Sul letto, stanco e contento mi sdraio e penso” inversione dell’ordine normale: anastrofe. “L’albero, le luci, la magia, i regali, il Natale!” disposizione degli elementi in crescendo: climax. La figura sintattica fondativa della poesia porta il nome di “enjambement” va ricordata a parte, il suo posto è un posto d’onore, vuol dire spezzare: “…interminati spazi dià da quella, e sovraumani silenzi, e profondissima quiete io nel pensier mi fingo…”.

Alcune F R semantiche. “Io sì”, “Io neanche!” accostamento di due concetti opposti: antitesi. “Un fiume di parole” trasferimento di significato tra elementi diversi tra loro: metafora. “Fra queste mura c’è pace” una parola è una parte per il tutto o viceversa: sineddoche. “Ghiaccio bollente!” fusione di due opposti: ossimoro. “Caldo e morbido profumo!” accostamento di sensi: sinestesia. “Ascoltare Beethoven” “Non avere cervello” scambio di parola tra la parte e il tutto, tra concreto e astratto, altro…: metonimia.

 

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