Lavorare a maglia fa bene al cervello, lo dice anche la scienza

Un nuovo studio scientifico dedicato all’attività di knitting – lavoro a maglia – commissionato dall’Ente Filantropico Gomitolorosa alla Fondazione Ircss – Istituto Neurologico Carlo Besta di Milano – sostiene che aumenti il benessere della persona, fermando ansia e pensieri intrusivi e aumentando il livello di attenzione verso un’attività specifica.

A realizzare lo studio è stato un team di cinque professionisti che hanno registrato l’attività magnetica ed elettrica della corteccia cerebrale di quaranta volontari di ambo i sessi, di età compresa tra i 27 ed i 63 anni, prima e dopo una sessione di lavoro a maglia di venti minuti, proposta sia ad un gruppo di esperti che di apprendisti del lavoro a maglia.

Scopo della ricerca era individuare strumenti efficaci per sostenere l’empowerment dei pazienti, con particolare riguardo ai malati oncologici, testando al tempo stesso gli effetti benefici anche sui soggetti sani.

In effetti, i risultati si sono dimostrati validi in entrambi i casi: in generale, oltre ad accrescere le capacità di concentrazione, “lavorare a maglia distrae dalle preoccupazioni, agevola i processi di socializzazione e migliora l’autostima perché implica un obiettivo e il suo raggiungimento”.

Nello specifico, invita i pazienti ad impegnarsi in modo proattivo nei percorsi di cura, aumentandone la qualità, aiuta a percepire meno il dolore e costituisce un esercizio riabilitativo intensivo sia per le mani che per il processo cognitivo, richiedendo movimenti coordinati delle dita e attenzione rapida ai dettagli.

Il lavoro a maglia o a uncinetto risulta essere così un’attività che può liberare dallo stress quotidiano e costituire un’efficace strategia nel fronteggiare ansia, dolore e depressione, favorendo sentimenti di felicità, miglioramento del tono dell’umore e benessere generale in coloro che le praticano.

    • [categories orderby=count title_li=0 exclude=1,8,11]
  • Iscriviti alla Newsletter