Oggi, nel mondo, più di un miliardo di persone vive in baraccopoli o in insediamenti informali – una persona su otto dell’intera popolazione – e altri tre miliardi richiederanno entro il 2030 alloggi adeguati ed accessibili, sottolineando la necessità di immaginare un nuovo modello abitativo.

Kampung Akuarium, un insieme di condomini bianchi sul lungomare della capitale dell’Indonesia Jakarta, assomiglia a quello che ti aspetteresti di vedere, come soluzione abitativa, in una città moderna: torri a cinque piani con scale che collegano corridoi fiancheggiati da porte su ogni livello.

Con alcune soluzioni particolari. Davanti alla porta di ogni appartamento c’è uno spazio profondo mezzo metro dove i residenti possono vendere merci, le scale sono progettate per favorire conversazioni tra piani diversi e ci sono giardini per coltivare il cibo.

Progettato e gestito interamente dalle sue centinaia di residenti, il complesso abitativo è fatto in modo che gli stessi possano vivere a stretto contatto come facevano in precedenza dato che, le medesime persone, abitavano in una baraccopoli con lo stesso nome che occupava lo stesso ettaro di terra.

Questo cosiddetto modello di “abitazione collettiva”, in cui i residenti partecipano attivamente alla riqualificazione dei loro spazi abitativi comuni in un modo che rispetti i loro modi di vivere, potrebbe essere un modello per città in rapida crescita come Delhi, Lagos, Nairobi.

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