Il caso dei milioni di pesci morti in Australia

La settimana scorsa, presso il fiume Darling-Baaka, vicino alla città di Menindee in Australia sono stati ritrovati lungo il corso del fiume milioni di pesci morti. La portata dell’evento ha misure impressionanti, alla vista si presenta infatti un banco di pesci morti lungo svariati chilometri.

Per il dipartimento statale competente del luogo questo è dovuto all’eccezionale ondata di caldo che avrebbe aggiunto stress su un sistema fluviale già sotto shock dopo alcune recenti grosse alluvioni. Il caldo avrebbe di fatto ridotto la quantità dell’ossigeno nell’acqua, già più bassa del solito per via dei precedenti eventi alluvionali.

Il numero di pesci è così grande che pare sia impossibile rimuoverli, costretti di fatto a marcire: un residente del posto ha detto al giornale Guardian di immaginare l’odore di un pesce lasciato in un lavandino per qualche giorno e moltiplicarlo per un milione di volte. Nella città di Menindee le persone usano l’acqua del fiume per lavarsi e questo sta creando ovviamente disagi enormi.

Non è neanche la prima volta che accade, già nel 2018 era successo un evento simile. A oggi gli interventi dei governi del luogo non hanno dato effetti positivi. Per il gruppo di ricercatori che ha lavorato sulla zona dal 2018 “la transizione dalle alluvioni alla siccità e poi nuovamente alle alluvioni avviene più rapidamente che mai”. Attualmente la temperatura del luogo sta raggiungendo i 41 gradi.

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