Martina Sarritzu – Una giornata di mobilitazione nazionale per il riconoscimento delle malattie “femminili”

“Quando a dodici anni ho avuto il mio primo ciclo mestruale la mia vita è cambiata: le mie amiche durante il ciclo uscivano, giocavano, avevano una vita normale, io no. Avevo dei dolori lancinanti”. Questa ragazza, affetta da endometriosi, riceverà una diagnosi solo dopo 10 anni.

L’endometriosi è una malattia originata dalla presenza di endometrio (la muscosa che riveste la cavità uterina) in altri organi diversi dall’utero. È un disturbo molto diffuso: colpisce infatti il 10-15% delle persone assegnate femmine alla nascita.

La conoscenza di questa malattia però è ancora scarsa: viene diagnosticata in ritardo e il personale medico è troppo spesso impreparato. Solo chi ha una diagnosi di terzo o quarto grado può usufruire delle esenzioni e prendersi dei giorni di malattia.

Il 23 ottobre Non una di meno ha organizzato una giornata di mobilitazione nazionale in diverse città italiane per il riconoscimento delle malattie cosiddette femminili poco studiate dalla medicina, quali, ad esempio, vulvodinia, neuropatia del pudendo, fibromialgia, endometriosi e tutte le forme di dolore pelvico, perché nessuna persona venga lasciata sola nella sua sofferenza.

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