Se fin da bambino hai preferito il piano ai soldatini, se i tuoi genitori ti hanno sempre sostenuto e se hai trovato un’insegnante ebrea cui non importa che tu sia musulmano ma solo che tu abbia il talento che hanno in pochissimi allora puoi finire ad essere il protagonista di un concerto al teatro greco di Taormina.

A 18 anni appena compiuti Mohammed Al Shaikh, madre russa amante della musica e padre medico palestinese, si reca tre volte la settimana dalla sua casa di Ramallah all’Istituto Magnificat dei fratelli francescani a Gerusalemme attraversando innumerevoli posti di blocco.

“Ho visto subito il suo talento, solo in pochi possono esprimere quello che sentono attraverso la musica e questo ragazzo è uno di quelli” dice la sua insegnate Emma Spitkowsky. Per la mamma i risultati ottenuti dal figlio sono il frutto dell’incontro tra culture diverse.

E la mamma accompagna Mohammed non solo ai posti di blocco in Palestina, ma ormai anche nelle tournée all’estero come quella di quest’estate in Sicilia. Il prossimo sogno di Mohammed è continuare a fare concerti e conoscere e visitare altri posti suonando con altri musicisti e direttori d’orchestra.

“Voglio cancellare l’immagine dei giovani palestinesi visti sempre e solo come potenziali terroristi e allo stesso tempo offrire ai miei giovani compatrioti un’altra prospettiva, un altro punto di vista.”

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