A Sorrento, perla dell’incantevole penisola stretta tra i golfi di Napoli e Salerno, quest’anno, per la prima volta, si sono raccolte le arance dai suoi 1.500 aranci pubblici sul modello di una pratica già in uso nel Principato di Monaco.

Una raccolta, iniziata a dicembre, che ha reso 10 tonnellate di arance tra le due qualità, arancia amara e bionda-sorrentina, con le quali si sono prodotti 1300 litri di succo, oltre a 1500 barattoli di marmellata e 4 litri di olio essenziali.

Al lavoro i giardinieri di Penisolaverde, la ditta che, per conto del Comune, gestisce la raccolta dei rifiuti e la cura dei parchi. Un progetto che nasce dall’esigenza di diminuire sia lo spreco che i rifiuti.

E’ un perfetto circuito virtuoso dove ciò che non viene distribuito gratuitamente ai cittadini viene trasformato, dalla cooperativa locale Solagri, e destinato alla vendita il cui ricavato sarà usato per acquistare i nuovi alberi.

L’arancia bionda-sorrentina fa anche parte dei 5700 prodotti del globo protetti dall’Arca del Gusto di Slowfood, il paniere della biodiversità agroalimentare che l’organizzazione cerca di salvare dal rischio di estinzione.

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