Dalle camicie che indossiamo agli asciugamani che usiamo e alle lenzuola su cui dormiamo, il cotone influenza tutta la nostra vita quotidiana. Costituisce infatti circa il 31% di tutta la fibra utilizzata nel settore tessile a livello globale e sostiene il sostentamento di quasi 350 milioni di persone.

Fino agli anni settanta il cotone si produceva anche in Sicilia ma poi le coltivazioni sono state interrotte dagli agricoltori per dedicarsi alla coltura di cereali e pomodori. Ma il terreno siciliano, tipicamente argilloso, si presta molto al mantenimento dell’umidità necessaria alla semina e crescita del cotone.

E così negli ultimi anni, anche per gli alti costi dei trasporti, si è tornati a produrre un cotone made in Sicilia a fibra lunga. Un cotone particolarmente di lusso e pregiato, raro da reperire nel mercato internazionale, e proprio per questo molto richiesto dal settore dell’alta moda.

Questa è la scommessa che ha lanciato Manlio Carta nella sua azienda agricola “Santiva”, a Pollina, in provincia di Palermo, riscoprire da un lato le coltivazioni tradizionali e dall’altra ritornare alle colture eco-sostenibili producendo un cotone certificato biologico.

L’obiettivo per l’anno prossimo è quello di seminare almeno 500 ettari in tutta la regione con l’ambizione di arrivare, entro il 2028, a produrre 7000 tonnellate di cotone organico biologico certificato Made in Sicily.

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