Nelle colline di Cortona c’è un liutaio, Giulia Carlo Vecchini, che un bel giorno ha deciso di volgere lo sguardo verso Sud in direzione del lontano mare di Lampedusa…

 

Per costruire una chitarra modello Fender Telecaster che ha chiamato “Mare di mezzo” fatta con il legno proveniente dal cimitero di barconi di Lampedusa.

 

Per cercare di dare voce a chi voce non ne ha e per ricordare la tragedia di tanti migranti. Un legno che odora di salsedine, benzina ed esseri umani, di viaggi e sofferenze.

 

Una chitarra portata sul palco da artisti del calibro di Carlos Santana, Vinicio Capossela e Patty Smith.

 

“Mare di mezzo ricorda il dramma dei bambini, delle donne e degli uomini che hanno attraversato il Mediterraneo fuggendo da guerra e miseria. Il suono che produce è a onde e ricorda, non poteva essere altrimenti, quello del mare”.

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