Il drone americano caduto nel Mar Nero

Martedì, in mattinata un drone dell’esercito statunitense è caduto in mare dopo essere stato colpito da un caccia russo, l’evento è avvenuto mentre il drone sorvolava le acque del Mar Nero, che sono uno spazio aereo internazionale e quindi non appartenente a nessun paese.

Mentre era in volo per una ricognizione della durata di tre ore, il drone (un modello MQ-9 reaper) è stato affiancato da due caccia russi SU-275 che lo avrebbero seguito per circa 30 minuti scaricandogli prima addosso del carburante e poi colpendolo, secondo la ricostruzione statunitense.

La versione russa invece sostiene che il drone si fosse avvicinato allo spazio aereo della Crimea (alleata della Russia nella guerra contro l’Ucraina) e per questo motivo i caccia si erano avvicinati. Sostengono inoltre di non aver abbattuto il drone, che anzi sarebbe caduto in seguito a una manovra brusca. Gli Stati Uniti hanno risposto di possedere prove video che dimostrerebbero il contrario.

Le relazioni dei due paesi non si sono fatte attendere, per gli USA l’accadimento è da “irresponsabili” sottolineando come non fosse la prima volta che la Russia eseguiva manovre simili, ma mai così pericolose. Hanno inoltre convocato a Washington l’ambasciatore russo per discutere dell’avvenimento.

L’ambasciatore russo Anatoly Antonov ha dichiarato che si è trattata di una provocazione dell’esercito USA e che il drone si stava avvicinando al territorio russo con i radar spenti. Per John Kirby, portavoce del consiglio per la sicurezza nazionale della presidenza USA si è trattato di un tentativo della Russia di dissuadere gli USA dall’operare nello spazio del Mar Nero, spazio che comunque “non appartiene a nessuna nazione” ha detto Kirby.

    • [categories orderby=count title_li=0 exclude=1,8,11]
  • Iscriviti alla Newsletter