Il “deepfake” è un modo di fare disinformazione. Si è iniziato a parlarne nel 2017 e gli strumenti tecnologici utilizzati permettono di manipolare video, ma anche singoli file audio, per cambiarne il significato originale.

In origine i deepfake sono stati utilizzati soprattutto per riprodurre le voci di esponenti politici famosi mentre veicolavano messaggi diversi rispetto a quelli originali, per creare falsi video pornografici e per eliminare interi oggetti da video reali.

Riconoscere un deepfake non è sempre semplice, lo è però se ci si imbatte in un cosiddetto “cheap fake”. Con questo termine si indicano tutti quei video o audio di bassa qualità modificati con l’intento di manipolare l’informazione.

Per riconoscere un cheap fake è necessario analizzarne frame per frame le movenze del volto, riconoscere le possibili imperfezioni del viso o delle labbra alle loro estremità così da capire se le singole parole veicolate trovano riscontro in quanto si vede.

Hai dubbi su un video? Segnalalo alla redazione di Facta! Scrivici via whatsapp al numero +393421829843.

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