Come rinascere da una terribile notte d’autunno

Una terribile notte d’autunno di 3 anni fa la tempesta Vaia colpì l’area montana delle Dolomiti  e delle Prealpi venete devastando, tra gli altri, centinaia di ettari di foresta nella Val di Fiemme.

E proprio in quest’area, vicino a passo Lavazè, a 1700 metri di quota, la provincia autonoma di Trento ha deciso di circoscrivere un’area di venti ettari dove vedere cosa succede se si lascia la natura fare il suo corso.

Qui, infatti, nulla è stato toccato da quella notte del 28 ottobre del 2018. Come dice Giovanni Giovannini, dirigente provinciale delle foreste, quest’area diventerà un museo a cielo aperto con scopi sia didattici che sperimentali, con l’obiettivo di avere una zona dove il bosco viene lasciato alla sua dinamica naturale.

Quest’area diverrà una palestra per le future generazioni, meta di naturalisti, studenti, ricercatori e turisti, che qui, nel corso degli anni, potranno venire ad osservare come si evolve questa particella di bosco.

Certo ci vorranno decenni, ma la foresta non ha nessuna fretta e quelli che adesso sono piccoli nuovi alberi, con un ritmo di crescita media di 3 metri ogni 30 anni, sono destinati a diventare i futuri giganti delle foreste.

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