“Sono arrivato il 21 agosto all’aeroporto di Roma con la mia famiglia su un volo da Kabul dopo uno scalo in Kuwait” racconta Said mentre al tramonto si concede qualche minuto in bicicletta con la figlia di tre anni.

Said che ha 39 anni era consigliere del Ministero dell’Interno afghano e sua moglie Narges, che di anni ne ha 29, insegnava matematica in una scuola privata.

Sono stati accolti dalla Caritas diocesana in collaborazione con l’Esercito Italiano e la Prefettura di Roma. In queste settimane dopo il periodo di quarantena, nelle diverse strutture, sono state ospitate 38 persone e tra queste molti bambini.

“La strada che abbiamo scelto” dice Giustino Trincia Direttore della Caritas Diocesana di Roma “è quella dell’accoglienza diffusa, ossia accogliere le persone in appartamenti autonomi che possano rispettare anche la vita familiare.”

La parola futuro è quella che ricorre più volte nei discorsi di Said in attesa della piccola Sara che nascerà tra due mesi. Un futuro da ricostruire fatto di memoria e di progetti.

    • [categories orderby=count title_li=0 exclude=1,8,11]
  • Iscriviti alla Newsletter