In una telefonata di due ore, Putin si è detto pronto a fermare per 30 giorni gli attacchi alle infrastrutture ucraine, ponendo però condizioni rigide: stop agli aiuti militari e intelligence a Kiev e nuove elezioni in Ucraina. Intanto, Mosca e Kiev hanno scambiato 175 prigionieri per parte, ma si accusano a vicenda di nuovi attacchi energetici. Trump ha anche parlato con Zelensky, proponendo un possibile ruolo USA nella gestione delle centrali elettriche ucraine.

Israele ha ripreso i raid su Gaza dopo la tregua, uccidendo almeno 500 palestinesi in tre giorni: il peggior attacco dall’inizio della guerra. L’offensiva è motivata dal rifiuto di Hamas di liberare ostaggi, ma avrebbe anche ragioni politiche interne legate alla tenuta del governo Netanyahu. Israele ha dichiarato che i negoziati proseguiranno “sotto le bombe”. Intanto, gli USA hanno colpito gli Houthi in Yemen, avvertendo che l’Iran sarà ritenuto responsabile.

Il Parlamento tedesco ha approvato una riforma costituzionale per superare il freno all’indebitamento, aprendo la strada a grandi investimenti in difesa e infrastrutture. La Commissione Ue propone che almeno il 65% del fondo sia destinato ad armi prodotte in Ue, Ucraina o Norvegia, escludendo paesi extraeuropei. A Bruxelles, i leader sono divisi su come finanziare i piani di riarmo, mentre l’idea di un fondo da 40 miliardi per Kiev è bloccata dai dubbi di vari Stati membri.

Il sindaco di Istanbul Ekrem Imamoğlu, principale oppositore di Erdoğan e candidato del partito CHP, è stato arrestato con oltre 100 persone in un’inchiesta per corruzione. L’opposizione parla di “colpo di Stato”, mentre migliaia di turchi protestano nonostante il divieto di assembramento imposto da Erdoğan.

Trump ha attaccato il giudice Boasberg, che ha sospeso le deportazioni di una gang venezuelana, chiedendone l’impeachment. Il presidente della Corte Suprema Roberts ha replicato che non è una risposta adeguata a una decisione giudiziaria. Intanto, Trump ha firmato un ordine esecutivo per smantellare il dipartimento federale dell’Istruzione, trasferendo i poteri agli Stati e ai consigli locali.

Kirsty Coventry, ex nuotatrice dello Zimbabwe, è stata eletta presidente del Comitato olimpico internazionale con 49 voti su 97. È la prima donna e la prima africana a guidare il Cio nei suoi 131 anni di storia, succedendo al tedesco Thomas Bach.
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