Per la giornata mondiale della poesia (ogni 21 marzo) parliamo di: giochi di parole e di pensiero. La poesia può permetterci di affondare nel pensiero e viceversa, giocando con la lingua. La poesia è lingua che guida il pensiero, un infinito movimento della mente che si srotola inventando un nuovo mondo di senso e di suono.

Quando pronuncio la parola futuro, la prima sillaba va già nel passato. Quando pronuncio la parola silenzio, lo distruggo. Quando pronuncio la parola niente, creo qualche cosa che non entra in alcun nulla.

Mi sveglio in un pensiero che sembra quasi vero, perché nel corpo steso non c’è quel malinteso che in altra posizione lo perde nell’azione.

La carta – resta la carta mentre mi dileguo specchio di me ma che non è me stesso rimedio oppure tedio quando intesso trame di me scrivendomi e m’inseguo.

Con questi pochi esempi e in questo piccolo spazio, abbiamo dato solo un assaggio. La poesia può riflettere su se stessa, e nel farlo getta nuova luce su ciò che ci circonda e credevamo di conoscere.

    • [categories orderby=count title_li=0 exclude=1,8,11]
  • Iscriviti alla Newsletter