Nel suo primo discorso al Congresso del secondo mandato, Trump ha rivelato che Zelensky è pronto a negoziare una tregua e firmare l’accordo sui minerali critici, dopo che il loro incontro alla Casa Bianca si era concluso con uno scontro in diretta TV. Trump ha accusato Zelensky di ingratitudine e di rischiare una guerra mondiale, portando la Casa Bianca a sospendere aiuti militari e intelligence. Zelensky, pentito della rottura con Washington, ha dichiarato il suo sostegno ai negoziati guidati dagli USA.

Il Consiglio straordinario Ue ha approvato il piano della Commissione europea per il riarmo, mobilitando 800 miliardi di euro. I Paesi potranno spendere 650 miliardi in quattro anni senza sanzioni di bilancio, mentre 150 miliardi saranno raccolti tramite bond. Macron ha aperto all’estensione dell’ombrello nucleare francese ad altri Stati.

Trump ha sospeso fino al 2 aprile la maggior parte dei dazi su Messico e Canada, dopo un precedente rinvio di un mese per quelli sulle auto. Intanto, Canada e Messico preparano contromisure, mentre la Cina aumenterà le tariffe sui prodotti agricoli americani dal 10 marzo. L’incertezza ha provocato il crollo di molti titoli USA e una crisi nel settore automobilistico.

Scaduta la prima fase del cessate il fuoco tra Israele e Hamas, i negoziati al Cairo restano bloccati. Israele vuole sei settimane di tregua alle stesse condizioni, mentre Hamas spinge per un accordo più stabile. Tel Aviv ha bloccato gli aiuti a Gaza e minaccia un “piano infernale” con tagli a elettricità, acqua e cibo. Gli USA hanno tentato di trattare direttamente con Hamas senza successo. Intanto, i Paesi arabi sostengono un piano da 53 miliardi di dollari per la ricostruzione di Gaza, respinto però da Israele e Stati Uniti.

La Commissione europea ha presentato un piano da 2,8 miliardi di euro per incentivare l’industria dell’auto elettrica, con misure come incentivi all’acquisto e leasing sociale. Previsto anche un emendamento sugli standard di CO2, permettendo alle case automobilistiche di calcolare le emissioni su una media triennale per evitare multe.

Dopo l’arresto per corruzione di Giovanni Oggioni, ex dirigente all’urbanistica, il Comune di Milano ha ritirato il sostegno al decreto Salva-Milano, che doveva sbloccare i cantieri. Il sindaco Sala esclude un rimpasto della giunta, mentre l’assessore Bardelli, non indagato, verrà ascoltato dopo un’intercettazione controversa. Oggi Oggioni sarà interrogato dal gip.

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